“Nel 2020 contiamo di aprire il primo negozio a New York. Da due stagioni siamo in Giappone, poi toccherà anche Inghilterra e Corea. E in seguito ci piacerebbe andare anche in Cina”. Passa dall’espansione sui mercati esteri la crescita di Blauer, marchio all’anagrafe nato negli States, ma di fatto dall’identità fortemente italiana. A spiegare i piani di sviluppo del business a L’Economia, inserto del CorrSera, è Enzo Fusco, amministratore delegato della vicentina FGF Industry, da vent’anni partner di Blauer e di recente divenutone socio al 50%. Il brand ha concluso il 2018 con un giro d’affari da 42 milioni di euro, cui si sommano i 10 derivanti dalle licenze per scarpe, accessori, occhiali e profumi. “Nel 2019 la previsione di incremento è del 20%”, assicura Fusco, a lungo consulente di marchi del lusso come Armani, Versace e Saint Laurent. La stagione in corso per Blauer, che può far conto su un ufficio stile a Villa Borromeo (Padova) e una produttiva a Montegalda (Vicenza), risulta un po’ lenta: “Purtroppo il clima un po’ instabile di questo ultimo periodo – confida Fusco – non ha favorito le vendite nei negozi”. La strategia di crescita, dicevamo, passa dall’internazionalizzazione: oggi il 40% dei ricavi arriva dall’estero, la quota è destinata a crescere.
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