Factory: le banche hanno congelato i conti, scrivono i dipendenti

Factory: le banche hanno congelato i conti, scrivono i dipendenti

“Factory è in una situazione di crisi e i dipendenti rimasti non percepiscono lo stipendio da due mesi, non perché i titolari non vogliono pagarli, ma perché le banche hanno congelato i conti”. Con queste parole 26 dipendenti dell’azienda di Fucecchio, proprietaria del marchio DROMe, difendono l’operato degli imprenditori in una lettera inviata al quotidiano online locale GoNews.

Il caso

Factory, specializzata nella produzione di abbigliamento in pelle, è a rischio liquidazione e ha 40 lavoratori e lavoratrici in attesa di novità. La notizia era stata diffusa in prima battuta dalle sigle sindacali Filctem Cgil e Femca Cisl e Uiltec Uil. Poi è arrivata la missiva firmata da una buona parte dei dipendenti per ringraziare i titolari e spiegare come sono andate le cose.

La lettera dei dipendenti

“Factory di Fucecchio è un’azienda fatta di persone con un cuore grande, a partire dai titolari – si legge nella lettera -. Persone speciali, che hanno sempre messo al primo posto i loro dipendenti. A ogni anniversario di Factory, organizzavano una festa, perché per loro la cosa più importante era lo star bene insieme, certi che, con l‘unione, avremmo saputo render grande l’azienda. Per loro ogni singolo dipendente è un gioiello, unico e prezioso, da tenere bene stretto e accrescerlo professionalmente”.

 

Banner 728x90 nei post - B7 lineapelle

 

Dal 2020 le cose sono cambiate

Dal 2020 le cose sono cambiate – continua la lettera dei dipendenti -. Sono stati anni difficili, ma, ciò nonostante, non hanno mai perso il sorriso o l’ottimismo. Hanno anticipato tutte le mensilità della cassa integrazione nonostante il lavoro fosse calato drasticamente. Hanno cercato di rendere decoroso lo stipendio di ognuno di noi, privandosene loro”.

Le banche hanno congelato i conti

“Adesso Factory è in una situazione di crisi e i dipendenti rimasti non percepiscono lo stipendio da due mesi, non perché i titolari non vogliono pagarli, ma perché le banche hanno congelato i conti – specificano i firmatari -. I nostri titolari si meritano soltanto un po’ di pace e stima. Hanno fatto l’impossibile per riuscire a salvare questa fantastica realtà. Sono uomini da ammirare per il coraggio che hanno messo in questa impresa. Vogliamo ringraziarli per ciò che sono stati e che tutt’oggi sono”.

Leggi anche:

CONTENUTI PREMIUM

Scegli uno dei nostri piani di abbonamento

Vuoi ricevere la nostra newsletter?
iscriviti adesso
×