La toscana Pellemoda acquisisce Second Skin di Orvieto. “È una soluzione per ovviare alla mancanza di manodopera”, spiega a Il Sole 24 Ore l’imprenditrice empolese Azzurra Morelli. Un particolare che non va trascurato: da anni Second Skin lavorava con Pellemoda. Che, quindi, si è ulteriormente rafforzata creando una mini holding del lusso. Pellemoda è nata come fornitore di abbigliamento in pelle per le griffe. Ma nel 2007 con Hostage e nel 2016 con Ahirain ha esteso l’offerta ai capispalla in tessuto. Nel maggio 2019, con l’acquisizione della società Marmi (Pistoia), specializzata in intrecci e semilavorati per borse e calzature, ha esteso la sua offerta. Ora un nuovo passo in avanti.
Pellemoda acquisisce Second Skin
“Abbiamo acquisito Second Skin per un motivo semplice: avere 30 persone in più che sanno cucire capi in pelle e shearling, aumentando così la capacità produttiva – spiega l’operazione a Il Sole 24 Ore Azzurra Morelli, titolare, col fratello Giampaolo, di Pellemoda –. II problema del nostro settore è la mancanza di manodopera ed è naturale che chi può cerchi soluzioni”. L’impresa empolese ha chiuso il 2022 a quota 35 milioni di euro di ricavi.
Rafforzare la produzione
Già nel 2019 Pellemoda pensava alle aggregazioni per essere più strutturata e per rispondere meglio alle richieste del mercato. Quello del lusso. Da diverso tempo i terzisti delle griffe stanno internalizzando la produzione, per averla sotto controllo e ottenere un prodotto finito omogeneo. Ogni borsa è uguale all’altra. “Abbiamo un team di persone dedicate che vanno a controllare i gruppi esterni che lavorano per noi. Ma oggi, sempre di più, la moda ha bisogno di subfornitori affidabili – conclude Morelli –. È l’unica possibilità per continuare a lavorare con i grandi marchi”. (mv)
Leggi anche:
- La strategia di Pellemoda tra acquisizioni, investimenti e CRV
- Pellemoda acquisisce Marmi: nasce una holding a gestione familiare
- Pellemoda: 40 anni di abbigliamento in pelle e investimenti