La prospettiva di Ferrero Rosati, CEO di Factory, è molto interessante. Perché tramite la sua azienda, che produce abbigliamento in pelle per i marchi, ha esperienza delle relazioni lungo la filiera. Mentre tramite attraverso DROMe, il brand lanciato con la figlia Marianna, ha invece il polso della situazione per quanto riguarda la situazione del mercato finale. Quando dice, dalle colonne de La Conceria n. 9, che “il mercato oggi è anarchico” perché “si aspetta sempre qualcosa di nuovo” lo fa con particolare cognizione di causa. Le aspettative sono alte: ci si aspetta che ogni release sia “accompagnata dal supporto di tutta la filiera di comunicazione e distribuzione. Quanto più queste due variabili sono forti e competitive, tanto più avrà successo il nuovo prodotto”.
Il Tempo Che Vorremmo Avere
Il numero di settembre del mensile si titola “Il Tempo che Vorremmo Avere”. E parla delle urgenze della filiera della moda, dal time to market al rincaro dei costi, da molteplici punti di vista. Quello del CEO di Factory, dicevamo. Ma anche quello di concerie, calzaturifici e pelletterie, di negozianti e analisti. Perché lo scenario è complesso e, con un effetto a catena, non risparmia nessuno. “Credo che la competizione abbia, in un certo senso, quasi annientato il concetto di time to market – dice Rosati –. Si bruciano idee e nuovi progetti proprio per la corsa frenetica a sfruttare le novità che possono nascere dalla ricerca degli uffici stile o dall’innovazione tecnologica”.
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