Se ci impegniamo a conciare la pelle e a realizzare i componenti dei nostri accessori in modo rispettoso dell’ambiente, ma poi facciamo fare a ogni pezzo viaggi di migliaia di chilometri per assemblarlo, allora l’ecosostenibilità finisce fuori dalla finestra. È il semplice concetto programmatico su cui il giovane ingegnere francese Martin Meunier ha deciso di costruire un nuovo brand di pelletteria. In generale, al giorno d’oggi, non solo si consumano nel mass market una grande quantità di capi realizzati con materiali rapidamente deperibili e spesso anche impossibili da recuperare una volta divenuti rifiuti, ma a questi si aggiungono le grandi quantità di energia consumata e di inquinamento prodotto per trasportarli da un capo all’altro del mondo. Un modello diametralmente opposto a quello seguito da Meunier per il suo marchio Valet de Pique. Tale approccio si è concretizzato nella valigetta “Émile“, un prodotto lancio fatto interamente in pelle italiana pieno fiore assemblata in Francia come si faceva una volta. Sì, perché Émile è ispirato alle valigette praticamente indistruttibili utilizzate dai postini un secolo fa e a cucirle, come racconta lui stesso al portale di moda all-i-c.com, è una piccola azienda dell’11esimo distretto di Parigi: “È una bella ditta di famiglia, un’attività storica che costruisce da anni cinture e borselli per elettricisti e impiegati delle poste“. Per avviare la sua attività, che in futuro – si augura il giovane ingegnere – si rifornirà di pellame francese, Meunier ha lanciato una campagna di crowdfunding sul portale Ulule con l’obiettivo di raccogliere 5.000 euro. Un traguardo tagliato rapidamente se si considera che a due settimane dalla conclusione della campagna la sua startup ha già portato a casa più del doppio: 11.000 euro. Il denaro raccolto verrà utilizzato non solo per far muovere i primi passi concreti al marchio ma anche per ottenere il marchio “Origine France Garantie” il quale consente al consumatore di tracciare ogni componente dell’oggetto acquistato. (art)
