Qualcosa di concreto
Copenhagen: moda, onlus e governi si ritrovano per discutere di sostenibilità. Carlo Capasa (CNMI) parla di risultati e dell’impegno della pelle italiana. Ambientalisti polemici con le ipocrisie dell’industria fashion. Qualche contenuto tra tante parole… Progetto CLEAR, per fare chiarezza. Intanto Kering alza (troppo?) la posta.
Non chiudiamo
Fatturato dimezzato nel 2015 (dopo il -22% del 2014), per «colpa di Russia e Cina». Il calzaturificio toscano Pakerson è costretto «a ristrutturare». Nuova ragione sociale, previsti tagli, produzione confermata in Toscana.
Egemonia sneaker
Indagine Transparency Market Research sul mercato mondiale della scarpa. 2014: quasi 183 miliardi di euro. +2,5% all’anno fino al 2023. Merito della donna, del web e, soprattutto, della sportiva.
Puglia in forma
Il tacco d’Italia, dopo una violenta selezione, ha ritrovato l’identità calzaturiera. Antinfortunistica, pronto moda, terzismo per grande distribuzione e sneaker per le griffe. «Servono strutture agili e flessibili. E attenti alla redditività». Gara al ribasso.
Prospettiva siberiana
La Russia non compra più? Andiamo a produrre scarpe e borse in casa sua. Dove? A Novosibirsk, dicono i marchigiani di Macsenior.
Grisport, green shoes
Non solo trekking, ma anche moda (per la donna). Meno terzismo, più marchio proprio. E un impianto fotovoltaico che copre il 70% del fabbisogno energetico dell’azienda trevigiana.
Pelle, solo pelle
Il total leather apparel di Drome, marchio toscano che ha ereditato il know how di santacroce. Marianna Rosati: «Lavoriamo la pelle come fosse cotone o seta». Prossima frontiera: la calzatura.
Millennial e baby boomer
Vendite di pelletteria negli USA (+5% nel 2015) alle prese con due differenti stili d’acquisto: torna a comprare chi vuole la griffe (35-75 anni), ma il mercato tiene d’occhio chi cerca funzionalità e qualità (18-34 anni). Negli USA, online, 1 su 300 compra col coupon: scarpe, soprattutto.
Tanti e piccoli
L’acquisizione (tutta italiana) di uUnipeg da parte di iInalca cambia di poco la struttura del macello nazionale ed europeo. «La realtà continentale è ancora molto frammentata» dicono gli analisti svizzeri di GIRA. JBS: vola il fatturato, cade il macello.
1 smette, 10.000 chiudono
In Italia i veg aumentano, ma restano (esigua) minoranza. I consumi di carne calano, soprattutto, per allarmi e crisi economica. In 5 anni falliti migliaia di allevamenti e sul mercato si afferma il prodotto di importazione. Gli affettati vanno.
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