Certezza imbottita
Positivo, stabile, solido. Il mercato dell’arredo si conferma una certezza per la pelle italiana. Buone indicazioni anche da High Point. Soffre il medio, mentre il gusto si trasforma.
Bene, non benissimo
Il 2016 è un anno positivo per l’arredo in pelle: il pubblico compra e premia il top di gamma. Anche dall’Italia, mercato ormai residuale, segnali di ripresa. Poteva andare meglio: il segmento medio soffre e Brexit può mortificare gli UK. Intanto si afferma il nabuk. La linearità del contract.
La prova del mercato
Donald Trump vince la sfida con Hillary Clinton e diventa presidente degli USA. Timori per i possibili effetti del suo protezionismo sulla moda. Per la pelle italiana Washington è un mercato vivace: ora che succede. Ma i buyer (di Firenze) preferivano Clinton.
Mi trasformo, ergo sum
Accessori buoni per tutte le occasioni della giornata. Le griffe li portano in passerella. I brand emergenti ne sviluppano design e funzionalità. La pelletteria entra in una nuova dimensione: quella dell’accessorio componibile, che si trasforma e attrae il consumatore per la sua versatilità. Ecco una galleria di modelli proposti per la prossima stagione estiva?.
Meno borse, meno sconti
Negli USA, brand della pelletteria “affordable” e department store, dopo 8 anni, riducono il volume d’offerta e tornano al prezzo pieno. «Non si può più saturare il mercato», dicono.
L’energia del quarzo
La storia a km 0 del brand vicentino Quarzovivo, che, dal 2011, dopo 20 anni di terzismo, è diventato un caso di eccellenza nella pelletteria.
Attenti ai llimiti
Il problema dei Pfas, “generato da industrie estranee alla concia”. La necessità di evolvere la gestione della depurazione, perché la produzione conciaria è cambiata. Cronaca di una situazione che “rischia di portare il distretto di Arzignano fuori competitività”. Il dibattito è aperto. Gruppo Tecnico a fine novembre.
L’alluvione, 50 anni fa (parte seconda)
Dopo aver raccontato la scorsa settimana l’esondazione dell’Arno vista da Santa Croce, ecco la testimonianza fiorentina di Andrea Calistri (Sapaf) e la storia (d’altri tempi…) del fondo americano ALFA. Così deliberò la calzatura (dalle nostre pagine dell’epoca).
La disfida germanica
L’industria della carne tedesca ha tenuto alti i prezzi della pelle sfruttando la posizione di apripista. A intermediari e concerie il compito di assorbire le spinte ribassiste dei clienti. Negli ultimi mesi l’equilibrio è cambiato, tra cinesi in crisi e scomparsa del medio.
Il caso della settimana: La Francia e l’Italia
Automotive: 500 assunzioni per Dani nel 2017
Ferrari e Jaguar corrono, Volvo “emigra” a Pechino