Il messaggio è più chiaro dei numeri (molto brillanti): il segmento degli interni (non solo auto, ma di qualsiasi mezzo di trasporto) ha un grande orizzonte davanti a sé, se accetta di sviluppare “convergenze e sinergie continue” con l’innovazione. Questo è quanto emerge dalla pubblicazione del bilancio trimestrale di Lear, gigante dell’automotive, il cui fatturato, da gennaio a marzo, ha raggiunto quota 5,7 miliardi di dollari, il 15% in più su base annua. Vari i fattori trainanti: l’acquisizione di Grupo Antolin, per esempio. Ma anche l’ottima performance di due divisioni che, ormai, lavorano a stretto contatto: quella specializzata in Seating Solutions (+12%) e quella che opera in ambito E-Systems (+24%). Risultato? Lear (che tra le varie società in portafoglio, ha anche il colosso conciario Eagle Ottawa) sta sviluppando “sistemi adattabili di sedili” (come Drop & Go Adaptive Seating) applicabili in modo ampio e differenziato, in grado di permettere “facilmente numerose configurazioni di posti a sedere, creando soluzioni ideali di mobilità avanzata”.
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