Aston Martin ha un nuovo socio di riferimento. In base a un accordo triennale da 286 milioni di sterline, la quota gestita da Daimler sale al 20% dall’attuale 2,6%. In questo modo il pacchetto del gruppo tedesco, che ha in pancia Mercedes-Benz, diventa secondo alle spalle solo di quello di Lawrence Stroll (25%). Il magnate canadese è entrato nella scuderia britannica per risollevarne le sorti. La crescita della presenza di Daimler risponde alla stessa esigenza: ma la strada, come dimostra l’ultima allocazione di bond, è ancora lunga.
Daimler sale al 20%
Come spiegano gli stessi diretti interessati, il movimento di Daimler non è solo finanziario, ma risponde a una strategia industriale. I tedeschi metteranno a disposizione la tecnologia per permettere ad Aston Martin di accrescere l’offerta di modelli ad alimentazione elettrica. “Abbiamo aggiornato i nostri piani – commenta il CEO Tobias Moers –, facendo nostri i vantaggi della partnership. Puntiamo a una crescita significativa e all’espansione dei margini a medio termine. Non solo attraverso l’espansione del prodotto, ma anche fornendo l’eccellenza operativa in ogni aspetto dell’organizzazione”.
La strada è lunga
Mentre Andrea Bonomi, patron di Investindustrial, azzera la sua partecipazione in Aston Martin (nel 2012 deteneva il 37,5%) gli ultimi bond spiegano la difficoltà del brand. Gli 850 milioni di sterline di titoli sono stati piazzati con un rendimento del 10,5%, mentre l’aspettativa dei vertici era del 9%. Sui conti del gruppo (già in rosso) gravano oltre 750 milioni di debiti e il rating delle agenzie si è attestato al gradino più basso.
Immagine tratta da astonmartin.com
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