Per Faurecia va bene, ma non benissimo. Nel terzo trimestre dell’anno fiscale la società produttrice di componentistica per automotive ha registrato un aumento del fatturato del 4,3%: ha toccato i 4,18 miliardi di euro e centrato gli obiettivi fissati. La performance, però, è rimasta leggermente al di sotto delle previsioni fornite dagli analisti finanziari. Tra luglio e settembre, a tassi di cambio e perimetro costanti, le vendite di Faurecia sono diminuite del 3,7%. Il gruppo francese riconosce che le stesse sono state “leggermente inferiori” rispetto alla produzione di auto internazionale (comunque scesa del 3,1%). Al contempo l’amministratore delegato Patrick Koller ha evidenziato che “dall’inizio dell’anno le nostre vendite hanno registrato una solida sovraperformance rispetto alla produzione del settore automobilistico di quasi 300 punti base“.
Verso un record di ordini
“Nonostante le contrazioni del mercato durante tutto l’anno, la nostra resilienza e agilità ci consentono di confermare pienamente la nostra strategia per l’anno. Inoltre, siamo in movimento per un anno record dal punto vista degli ordini” ha aggiunto Koller. Vantaggi significativi, secondo il manager, deriveranno dalla riorganizzazione in corso: “Durante il trimestre, abbiamo annunciato un significativo piano di riduzione dei costi per Clarion, in linea con la nostra tabella di marcia” continua Koller. Nel terzo trimestre le vendite della divisione Seating, che pesano per il 40% sul fatturato del gruppo, sono state pari a 1,571 miliardi di euro, in calo del 9,9% rispetto ai 1,743 miliardi registrati nel terzo trimestre del 2018. (art)
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