“Ci prenderemo il tempo necessario per individuare la figura migliore per guidare l’azienda”. Lo ha detto John Elkann, presidente e CEO pro tempore di Ferrari, a proposito dell’erede di Camilleri, su cui è partito già il totonomi. Per lo stesso Elkann i risultati del Cavallino nel 2020 “sono stati eccezionali”, specie quelli del quarto trimestre, e superiori alle previsioni. Ma la quotazione è scesa subito dopo la divulgazione dei dati, che presenterebbero alcuni nei. Allo stesso modo gli obiettivi 2021 potrebbero non aver entusiasmato le aspettative di mercato.
Il bilancio
Nel 2020 il Cavallino Rampante ha consegnato 9.119 auto, in diminuzione del 10% rispetto al 2019 a causa dello stop della produzione durante il lockdown. I ricavi netti sono di 3,46 miliardi di euro, in flessione dell’8,9% a cambi attuali, mentre l’utile netto è di 609 milioni di euro, -13% rispetto all’anno precedente. Nel solo quarto trimestre, viceversa, i ricavi sono saliti del 15%, trascinando tutti gli altri indici in positivo. Risultati annuali “eccezionali” per Elkann e superiori alle stime.
Il tempo necessario
Nel corso della conference call, Elkann ha annunciato che nei prossimi dieci anni “avremo una Ferrari completamente elettrica”. Come riporta La Stampa, ha preso tempo in merito alla poltrona di CEO, vacante dai primi di dicembre. Alle ipotesi iniziali di una soluzione interna con Andrea Agnelli e con lo stesso Elkann, nei giorni scorsi sono circolate indiscrezioni su una presunta lista dei papabili. Ci sarebbero anche i nomi di Marco Bizzarri di Gucci, Stefano Sassi (ex Valentino) e Hans GS Hoegstedt, ex CEO di Miroglio Fashion ora in Tom Dixon.
Prospettive
Per il futuro, Ferrari prevede per il 2021 ricavi netti per 4,3 miliardi di euro, “a condizione che l’operatività non sia impattata da ulteriori restrizioni dovute alla pandemia da Covid-19”. Gli analisti di Citi, citati da EuropeAutoNews.com, hanno affermato che “la guidance è stata alquanto deludente, a nostro avviso”, mettendo in risalto una previsione per il 2021 del cash flow da attività industriali nettamente inferiore a quello del 2019. (mv)
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