Delle difficoltà del gruppo VW si legge dalla fine dell’estate 2024. E già abbiamo avuto modo di sottolineare come sia stato segno di scarsa lungimiranza accanirsi sulla pelle quando le sfide del mercato erano (evidentemente) altre. Che la holding tedesca stia preparando un piano di riduzione dei costi lacrime e sangue lo si evince dalla rassegna stampa. Porsche e Audi preparano complessivamente 9.400 licenziamenti.
Il gelo sul gruppo VW
Le cronache sui due brand premium della famiglia Volkswagen sono inclementi. Porsche, che ha chiuso il 2024 a circa 40 miliardi di euro di fatturato (già in calo rispetto ai 40,5 del 2023) rischia di chiudere l’anno corrente a 39. Per questo sta entrando in un piano di riorganizzazione da 800 milioni di euro che prevede 3.900 licenziamenti: 2.000 ne aveva già annunciati lo scorso autunno, ulteriori 1.900 si sono resi necessari qualche settimana fa. Le quattro ruote tedesche sono sotto la pressione della concorrenza cinese e ora alle prese con la shakerata alla supply chain globale voluta da Donald Trump. I problemi, quindi, non sono solo di Porsche. Audi, la cui forza lavoro in produzione dal 2019 si sarebbe già ridotta di 9.500 persone dal 2019, ha annunciato il taglio di 7.500 posti di lavoro entro il 2029. Perché? Per “rendere più rapide, produttive e flessibili le attività negli stabilimenti di Ingolstadt e Neckarsulm”, si legge su Motor1, mentre investimenti per 8 miliardi di euro prepareranno gli stabilimenti tedeschi alla sfida della tecnologia.
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