La denuncia di Bader sulla disinformazione nel mercato dell’auto

La denuncia di Bader sulla disinformazione nel mercato dell’auto

La disinformazione. È a causa di questa se alcuni consumatori evitano l’acquisto di autovetture con interni in pelle. Dell’argomento si è discusso all’AutoTech di Detroit nel corso dell’incontro dal titolo “Sustainability & the future of transportation”. Inevitabile parlare degli interni in pelle, spesso al centro di attacchi gratuiti a scopo di marketing condito da greenwashing.

Che cos’è davvero la pelle

“La pelle è il prodotto di riciclo perfetto. Purtroppo, molte persone non se ne rendono conto” afferma Steve Jeske, di Jeske Advisory Group. Sulla stessa lunghezza d’onda è Fernando Caccia, CEO di Bader Leather, azienda che fornisce interni in pelle all’industria automobilistica. “Non si sopprime nessun animale a causa della pelle – ha detto –. La pelle degli animali macellati per scopi alimentari o la buttiamo via o la trasformiamo in un bellissimo materiale“. L’esperta di chimica Rose Ryntz (presidente di Ryntz & Associates) arriva a dire che la pelle “è la seconda vita di una mucca”. Ryntz teme che la competitività della pelle con altri materiali per interni di auto non sia sulla sostenibilità, quanto sul prezzo.

 

 

La disinformazione

Katie Kutskill è la direttrice tecnica della Sustainable Leather Foundation. A suo dire sarebbe importante valutare la potenziale sostenibilità di ogni prodotto “perché i consumatori li confrontano”. Nel corso del dibattito è emerso come ogni casa automobilistica applichi i suoi standard di sostenibilità e ciò rende la vita difficile ai fornitori che invece cercano processi di produzione coerenti. “E aumenta i costi di produzione. Se esistesse uno standard comune a tutti, ciò sarebbe di grande aiuto” chiosa Jeske. Per Caccia non vi è alcun dubbio che la pelle è un prodotto sostenibile. E ha regalato ai presenti alcuni vasi realizzati con scarti di pelle. Poi li ha invitati a riempirli di terra, metterci i semi e infine piantare il tutto nel terreno. “Sono completamente biodegradabili“, ha precisato. (mv)

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