Il mercato delle auto segue quello della moda. Le case automobilistiche puntano verso l’alto di gamma, anche per non subire la concorrenza asiatica. Per esempio, Mercedes che investe sulla gamma premium e luxury per aumentare la marginalità. L’obiettivo della casa tedesca è aumentare le vendite della classe top-end luxury del 60% entro il 2026. Nel frattempo, Pechino non rimane a guardare. Anche la produzione cinese, infatti, sembra si stia direzionando verso SUV, supercar e modelli di lusso, sganciandosi parzialmente dallo sviluppo di citycar compatte.
Aumentare la marginalità
Mercedes fa un passo indietro nell’elettrico e due in avanti nel lusso. L’offerta di auto premium e luxury copre il 75% della sua intera gamma e allo sviluppo di questo segmento è stato proporzionalmente assegnato il 75% del budget di investimento. Obiettivo: aumentare i ricavi e la marginalità. Mercedes in futuro cesserà l’offerta della Classe B, mentre la cosiddetta “gamma entry luxury” passerà da 7 a 4 modelli (fonte Il Sole 24 Ore) e sarà più ampia l’offerta luxury. La spinta di Mercedes verso il lusso servirà anche a compensare un riscontro più basso delle attese della famiglia elettrica EQ. Quella di Mercedes non è una scelta isolata, come dicono anche i numeri 2023. Lamborghini +10% in volume; 11 vetture in più consegnate da Rolls-Royce; BMW in aumento del 14,3% nelle vendite per un totale superiore alle 200.000 unità.
Pechino non rimane a guardare
Anche in Cina le strategie automobilistiche si orientano sempre più verso le esigenze dei consumatori cinesi di lusso che, tra l’altro, sono i più giovani al mondo. Mentre i marchi occidentali puntano su collaborazioni con imprese locali e sul servizio di personalizzazione, cresce la produzione delle case automobilistiche cinesi per il mercato interno. Great Wall, uno dei principali colossi locali, ha progettato un nuovo modello che vuole rivaleggiare con Rolls Royce Ghost. Ovviamente, a prezzi più competitivi (fonte flopgear.it). (mv)
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