Connolly Leather Tanners & Curriers torna (definitivamente) sul mercato. La conceria britannica, fondata nel 1878 dai fratelli John Joseph e Samuel Frederick Connolly, ha partecipato all’edizione 36 di Auto e Moto d’Epoca, svolta a Padova da giovedì 24 a domenica 27 ottobre. Connolly ha esposto in fiera accogliendo l’invito del presidente dell’Automobile Club d’Italia, Angelo Sticchi Damiani. La sua presenza, dunque, chiude il cerchio aperto un anno fa, quando (sempre a Padova) ACI e Connolly siglarono un accordo molto particolare. In pratica: i soci ACI iscritti all’albo delle auto storiche possono richiedere alla conceria inglese una fornitura di pelle certificata per la propria vettura.
Epopea britannica
Nati come riparatori di scarpe, i fratelli Connolly ampliarono presto la loro attività. Avviarono, quindi, una conceria e una selleria, a cui affiancarono il servizio di trasporto merci. Il brand Connolly divenne famoso nel 1902 quando Re Edoardo VII commissionò i rivestimenti in pelle per la carrozza reale. Dai cavalli alle prime vetture il passò fu breve. “In quegli anni nacque l’industria automobilistica e Connolly iniziò a rifornire le più esclusive aziende del settore – racconta Giuseppe Lucente, partner italiano dell’azienda britannica -. La prima Rolls Royce, la prima Bentley, la prima Jaguar, la prima Ferrari che toccarono l’asfalto avevano gli interni rivestiti in pelle Connolly”.
Il Royal Warrant
Non solo, la pelle Connolly rivestì (anche) gli interni del Concorde, del Parlamento britannico e del transatlantico Queen Elisabeth II. Non a caso, dunque, la conceria fu insignita del Royal Warrant. Si tratta, come si legge su Wikipedia, “dell’onorificenza conferita dalla Famiglia Reale Britannica a un negozio o un’attività. Il significato di questa onorificenza sta nel fatto che, con tale simbolo, si accerta che l’attività commerciale abbia svolto, o tuttora svolga, servizi per la Corona Inglese”.
Stop and go
Storia nobile. Ma, anche, storia complessa, quella della pelle Connolly. La conceria, infatti, a fine ‘900 entrò in una fase di profonda sofferenza. La colpa: l’avvio di alcuni investimenti finalizzati all’ingresso sul mercato USA. Non andarono bene e, nel 2002, il brand chiuse i battenti, strozzato dai debiti. Oggi, dopo quasi 20 anni, la conceria britannica è tornata ad affacciarsi sul mercato cavalcando l’heritage delle sue pelli classiche, raccolte nella linea Vaumol a cui ne è stata affiancata una nuova (Parkside).
Il valore dell’archivio
“Nei nostri archivi conserviamo come reliquie campioni di pelle degli inizi del Novecento – racconta sorridendo Lucente -. Grazie a questi campioni siamo in grado di conciare e riprodurre grana, colore e profumo originali degli interni di auto d’epoca, esattamente come uscirono, ai loro tempi, dal concessionario”. Un rispetto della propria storia che si legge anche nelle ultime proposte: “Parkside è il nome della strada in cui viveva la famiglia Connolly a Londra – continua Lucente -. Questo nuovo prodotto risponde ai nuovi standard, sia per l’auto che per il contract e l’aeronautica, mantenendo però il DNA Connolly“.
Nessuna produzione industriale
Un DNA che questo specifico segmento di mercato, apprezza: “Appena abbiamo riaperto siamo stati travolti dalle richieste: un successo che sinceramente non ci aspettavamo – conclude Lucente -. Abbiamo riallacciato i rapporti con i grandi brand dell’automotive, ma la nostra essenza resta quella di un tempo: non abbiamo né le esigenze né il desiderio di avviare una produzione industriale“.
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