Una supercar che guadagna i titoli di giornali per il suo valore individuale. E per quello che rappresenta per il prossimo futuro di Maserati e FCA. MC20 veste la pelle: che gli interni dell’ultimo gioiellino della casa modenese comprendano, insieme ad alcantara e fibra di carbonio, “pelli pregiate” è un tributo al prezioso materiale animale. Non solo. MC20 incarna il primo risultato del piano di investimenti di FCA per Maserati. Mentre la sua presentazione permette di confermare: la fusione con PSA si farà come da programma.
MC20 veste la pelle
MC20 ha richiesto 24 mesi di sviluppo. Gli investimenti per la sua progettazione hanno permesso di rilanciare lo stabilimento di Modena, che si accompagna con il rilancio di quello di Cassino. La supercar è anche l’apripista verso l’alimentazione elettrica, che rientra nel piano industriale di casa Maserati insieme alla presentazione di 20 modelli, di cui 13 inediti, nei prossimi 5 anni. FCA ha messo sul brand fiches per 2,5 miliardi di euro: l’investimento è “una cifra importante, che in gran parte rientra nei 5 miliardi di euro stanziati da FCA per potenziare le proprie infrastrutture industriali nel Paese – spiega al Sole 24 Ore il CEO di FCA, Mike Manley –. Confido che per Maserati questo sia l’ultimo anno in perdita”.
Investimenti e fusione
“Maserati è uno dei nostri gioielli – continua Manley –. È un vero brand di lusso e avere la fortuna di averlo è un enorme vantaggio, se viene finanziato e guidato nel modo giusto avrà il successo che merita dopo 18 mesi di duro lavoro per il rilancio”. Parlare di Maserati è un modo per parlare anche della imminente fusione con Groupe PSA, da cui nascerà la holding Stellantis. Sarà il recente colpo di scena nella trattativa LVMH-Tiffany, saltata in attesa del closing, ma il CEO di FCA ha fretta di confermare l’operazione per il prossimo marzo: “Il processo – conclude – è in corso senza problemi”.
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