Volvo sorride, Toyota piange. I due marchi dell’automotive registrano un andamento molto diverso. La casa svedese vede un’impennata della domanda per i modelli elettrici e un luglio molto positivo. Quella giapponese chiude il primo trimestre dell’anno fiscale 2021 con utili in picchiata.
Volvo sorride
Volvo ha registrato un incremento dei volumi di vendita pari al 14,2% nel mese di luglio rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Nei trenta giorni la casa automobilistica svedese ha venduto 62.291 veicoli con aumento nei principali mercati: Europa, USA e Cina. Nel caso del Vecchio Continente, Volvo Cars (nella foto, un impianto di produzione) ha venduto 28.700 veicoli, +12,5% su luglio 2019. Il trend positivo è, giocoforza, circoscritto a luglio: se si confrontano le vendite complessive nei primi 7 mesi, il risultato dice -24,1%. Negli Stati Uniti i consumatori hanno acquistato 9.697 auto, in crescita del 10,3% rispetto allo stesso mese dell’anno scorso, ma in diminuzione del 10,1% sui 7 mesi. In Cina le vendite hanno raggiunto 14.410 auto, in aumento del 14% rispetto a luglio dello scorso anno. In questo caso il confronto dei primi 7 mesi (-0,3%) è appena in area negativa.
Il virus stende Toyota
Secondo quanto riporta l’agenzia di stampa Reuters, il colosso nipponico dell’automotive ha registrato un utile in diminuzione del 98% su base annua per il trimestre aprile-giugno 2020. I guadagni di Toyota hanno toccato i 13,9 miliardi di yen (circa 131,7 milioni di dollari). Le vendite sono scese del 40,4%, passando da 7,72 miliardi di yen (circa 72 milioni di dollari) a 4,6 miliardi di yen (circa 43 milioni di dollari). Tali numeri sarebbero in massima parte legati alle chiusure delle fabbriche e dei concessionari imposte dall’emergenza sanitaria. Nonostante questo, le previsione degli analisti vedono un buon andamento delle vendite sull’anno. Toyota dovrebbe arrivare a registrare un utile operativo annuale di circa 500 miliardi di yen (circa 4,72 miliardi di dollari). (art)
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