Volkswagen starebbe studiando l’IPO autonoma di Porsche. Secondo i rumors che rimbalzano dalla stampa internazionale, il gruppo di Wolfsburg intende quotare sul mercato il 25% del brand di lusso: in questo modo potrebbe raccogliere tra i 20 e i 25 miliardi di euro, da reinvestire in acquisizioni o nelle strategie di transizione tecnologica. Dal quartier generale di VW, nonché da Porsche Automobil Holding, non confermano la notizia. Gli analisti, intanto, concordano che il progetto sarebbe congruo con la situazione di mercato.
IPO autonoma di Porsche
In mancanza di comunicazioni ufficiali, la data ventilata per l’IPO (il 2022) non può che essere un’ipotesi. Che ha, però, la sua concretezza. D’altronde, sottolinea il Sole 24 Ore, è dal 2018 che figure di vertice di VW contemplano pubblicamente la possibilità di una strategia autonoma per Porsche. Così come sono recenti le voci circa lo scorporo (poi accantonato) di Ducati e Lamborghini. Insomma, che il gruppo tedesco, il secondo nel comparto auto per volumi di vendita, stia studiando la riforma del proprio perimetro non è un mistero. L’IPO del marchio del lusso, oltretutto, prevede che VW ne mantenga il controllo per il 75%: uno scorporo, ma non certo una cessione tout court.
Il contesto
Nei primi nove mesi del 2020 il gruppo tedesco ha visto le consegne calare del 18% su base annua. Ma non è tanto questo a rendere urgente l’IPO di Porsche, osservano gli analisti. Mettono pressione a VW innanzitutto la fondazione di Stellantis, nata dalla fusione tra FCA e PSA. Ma, poi, anche questioni borsistiche. VW si sente sottovalutato rispetto ai titoli della mobilità green, come Tesla e nuovo gruppo cinese NIO. Mentre la mossa di Daimler, che scorpora e quota la divisione camion, dimostra che certe strade sono percorribili.
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