Arriva (finalmente) il primo sì. CADE, l’autorità antitrust brasiliana, ha dato il proprio beneplacito alla cessione degli asset di JBS in Argentina, Uruguay e Paraguay alla concorrente Minerva. La vendita, definita dalle parti per una cifra intorno ai 300 milioni di dollari, rimane però bloccata su disposizione dell’autorità giudiziaria. Così come non riesce a concretizzarsi la liquidazione del gruppo calzaturiero Alpargatas, tra le prime a essere annunciate dal gruppo JBS per far fronte alle conseguenze dello scandalo Lava Jato. Sembrava trovato l’accordo con la cordata rappresentata da Cambuhy Investimentos e Itaùsa Investimentos. Secondo le indiscrezioni raccolte dalla stampa brasiliana, i due pretendenti hanno presentato una prima offerta compresa nella forbice tra i 3,3 e i 3,5 miliardi di real (poco meno di un miliardo di euro) per l’86% del gruppo. Presa visione dei risultati finanziari di Alpargatas, però, avrebbero voluto rivedere le basi economiche della trattativa. I fratelli Batista, titolari del gruppo JBS, hanno respinto la richiesta. La tempesta giudiziaria abbattutasi sull’agroindustria brasiliana fa sentire i suoi effetti sul mercato della carne. Secondo il centro studi economico CEPEA, a giugno il prezzo della carne nello stato di Sao Paulo ha ceduto il 17,9% rispetto allo stesso mese del 2016, cadendo ai livelli più bassi da agosto 2014.
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