Rivoluzione lusso. LVMH: Arnault compra Dior. I Reimann vendono Jimmy Choo: “Preferiamo il business del caffè”

L’operazione costa nel complesso 6,5 miliardi di euro, pagati per due terzi con moneta contante e per un terzo in titoli Hermès, e permetterà di raccogliere Dior Group e LVMH in un’unica gestione. È la manovra annunciata da Bernard Arnault (nella foto) per unificare due titoli fin qui legati a doppio filo ma separati da un punto di vista societario: la famiglia Arnault – sintetizza il Sole 24 Ore – detiene il 74% della holding Dior, che controlla il 46% di LVMH, di cui è titolare la stessa famiglia. “Non è ancora certo che acquisiremo il 100% di Christian Dior, ma abbiamo fatto un’offerta per la quota del 25,9% del marchio che ancora non possediamo – predica prudenza Bernard Arnault –. Vedremo se verrà accettata e in che termini”. In caso di risultato positivo, si andrebbe incontro, commentano gli analisti di CM-CIC, “a una semplificazione che si aspettava da 25 anni”. La mossa, inoltre, consente alla famiglia Arnault di liberarsi della sua quota di Hermès, residuo del tentativo di scalata del 2014. C’è, intanto, chi ha deciso di abbandonare la moda del lusso per dedicarsi alla caffetteria d’alta gamma. La famiglia Reimann (gruppo JAB), come riporta la stampa USA, ha annunciato l’intenzione di vendere la propria quota di Jimmy Choo. A seguire, si potrebbero liberare anche dei pacchetti di azioni di Bally e Belstaff, ponendo termine alla sortita nell’industria del fashion iniziata nel 2007. Perché? Per concentrare gli sforzi nel mercato del caffè e della ristorazione.

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