Luca Cresti ce l’ha con la pedonalizzazione di via Cavour e con la concorrenza sempre più agguerrita. Sono le cause che, unite alla crisi dei consumi, hanno sancito la chiusura del negozio di via Martelli a Firenze.
Un’insegna importante quella di Cresti, avviata negli anni ’20 del secolo scorso. Fu il primo ad aprire dopo l’alluvione del 1966, uno dei primi ad abbinare la calzatura da bambino al lavoro degli ortopedici.
La famiglia Cresti continuerà a seguire il commercio delle scarpe con altri due punti vendita, in via de’ Banchi e in via Pietrapiana, anche se il primo dovrebbe essere chiuso il prossimo anno, quando il secondo, attualmente in ristrutturazione, sarà riaperto. “Nessuno dei nostri dipendenti, attualmente sette, sarà licenziato” promette il commerciante, interpellato dal quotidiano “La Nazione”. Il personale attualmente impiegato in via Martelli sarà riassorbito dal futuro acquirente, un altro marchio di scarpe.
Tornando ai motivi della chiusura, Cresti sostiene che l’alta qualità non regge all’assalto dei concorrenti che puntano sul prezzo basso. “I turisti comprano meno. A questo si aggiunge il fatto che la fermata degli autobus è stata tolta e che la strada è stata pedonalizzata. I nostri clienti, soprattutto quelli più anziani, si devono fare un bel tratto a piedi per arrivare e questo certo non incoraggia”.