Un’impresa su tre di calzature nel distretto del Rubicone parla al femminile, mentre almeno un quarto della forza lavoro è costituita da donne. Paradossalmente, quindi, questa fetta di Romagna, in percentuale, conta più imprenditrici femmine rispetto alle maestranze dello stesso sesso.
Sono numeri che mettono in cantina le quote rosa, quelli ricavati dall’Ufficio Statistica della Camera di Commercio di Forlì-Cesena, sull’andamento delle imprese femminili a San Mauro Pascoli e dintorni, soprattutto se messi in relazione con la media provinciale. Se infatti le aziende guidate da donne in provincia di Forlì-Cesena sono il 21,7% – dato lievemente superiore a quello regionale (21,1%), ma inferiore a quello nazionale (24,2%) – nelle calzature il numero sale di ben quindici punti, toccando quota 36,8% (98 imprese su un totale di 266). Con punte del 44,4% nella lavorazione degli articoli in pelle, al 42,9% nella preparazione del cuoio, passando al 34,3% nello specifico delle calzature.
Decisamente inferiore l’incidenza sulla forza lavoro, con il 23% rappresentato da donne (880 su un totale addetti di 3.826). Disaggregando il dato, le donne lavorano di più nelle imprese di articoli in pelle (25,9%) e nelle calzature (23,4%), poco o niente nella concia del cuoio (8,3%) da sempre una lavorazione al maschile. (f.f.)