Mai, negli ultimi 20 anni, i prezzi delle scarpe sono saliti così velocemente. L’allarme arriva dagli USA. A lanciarlo è FDRA (Footwear Distributors and Retailers of America). Dall’inizio dell’anno l’aumento è stato, in media, del 3,2%, ma negli ultimi mesi i ritocchi sono stati più sensibili. Sarebbe la conseguenza di alcuni fattori concomitanti. Per esempio: l’aumento delle materie prime e dei costi di trasporto, la minor disponibilità di modelli e anche, l’incremento del salario dei dipendenti, in particolare, del retail. Durante le prossime festività, dunque, i consumatori americani potrebbero ritrovarsi con meno scarpe sugli scaffali, vendute a prezzi più alti. Un allarme che, dagli USA, trova facili riverberi su tutti i mercati occidentali. Europa inclusa.
Attenti ai prezzi delle scarpe
A giugno, i prezzi delle scarpe da donna sono cresciuti del 7% su base annua. Si tratta dell’incremento più alto in quasi 32 anni, sostiene FDRA. A luglio l’aumento dei prezzi dell’intero comparto calzaturiero è stato del 4,6% e ad agosto del 5,1%. A settembre il trend ha preso velocità (+6,5%) con la categoria femminile che cresce del 4,9%, quella maschile del 5,5%, il bambino +11,9%.
Le ragioni
Come riporta Footwear News, FDRA ha elencato i motivi di un trend che, dice, potrebbe durare ancora alcuni mesi, tra cui salari più alti per i lavoratori al dettaglio e maggiori oneri e dazi all’importazione. Non solo. Contribuiscono anche la scarsità globale di gomma e plastica, materiali essenziali per la produzione di sneaker, unita alla pandemia e alla carenza di energia elettrica in Cina, Malesia e Vietnam. Anche i costi dei container sono aumentati del 500% rispetto al 2019, spiegano gli analisti di Cowen in un report. Nel complesso, lo scenario che si sta delineando si traduce in una riduzione della marginalità per i rivenditori e un aumento dei prezzi per i consumatori. (mv)
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