“Se il 2011 che si era chiuso con performance soddisfacenti per il settore calzaturiero, il 2012 è stato l’anno della stagnazione, mentre dai primi mesi del 2013 purtroppo non arrivano segnali positivi. Si prevede un calo sia della produzione che dell’occupazione”. Lancia l’allarme Roberta Alessandri, Presidente di Cna Federmoda, sulla situazione occupazionale nelle imprese artigiane del calzaturiero nel distretto del Rubicone. “Dal 2010 al 2012 sono incrementate del 30% le imprese che hanno fatto ricorso agli ammortizzatori sociali, pur non aumentando significativamente il numero dei lavoratori in cassa integrazione. A questo va aggiunto un altro dato preoccupante: nel medesimo arco temporale sono il 21% le imprese di CNA (calzaturiero) che hanno cessato l’attività o licenziato tutti i dipendenti”. Le soluzioni? Alessandri ne indica alcune: “Innanzitutto le imprese devono essere disponibili a un maggiore confronto fra loro. Le aziende meno strutturate, prevalentemente subfornitrici, se si metteranno in rete potranno offrire un servizio sempre più completo e qualificato. Le aziende leader invece dovrebbero impegnarsi a mantenere il lavoro in loco, piuttosto che realizzare le loro produzioni all’estero o in altre parti del nostro Paese. Le istituzioni infine dovrebbero attivare politiche di sostegno diretto alle imprese attraverso la riduzione della tassazione e la sospensione dell’IMU, mentre le parti sociali potrebbero impegnarsi per congelare alcuni accordi vigenti, quali ad esempio l’integrativo del Rubicone, che rendono il costo del lavoro locale più elevato rispetto ad altre zone caratterizzate dalle stesse specificità produttive, come Toscana e Marche”. (ff)
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