Allarmi e contributi sullo stato di salute della scarpa spagnola

Allarmi e contributi sullo stato di salute della scarpa spagnola

Norme rigide e costo del lavoro in aumento. La scarpa spagnola lancia il grido di allarme al governo, mentre aumentano i licenziamenti. E cresce anche il rischio di chiusura delle aziende. FICE, la federazione spagnola dell’industria calzaturiera, accusa il governo di scarsa flessibilità in materia di contratti di lavoro. Con le imprese che reclamano maggiore elasticità per adeguarsi ai ritmi produttivi imposti dalla stagionalità della scarpa.

L’allarme di FICE

“Negli ultimi anni, le aziende del settore hanno dovuto affrontare un costante aumento del costo del lavoro. Questi aumenti eccessivi hanno seriamente compromesso la nostra capacità di competere in un mercato sempre più sfidante – sono le parole del segretario generale di FICE, Marián Cano, a Revista del Calzado –. La conseguente perdita di competitività minaccia la sopravvivenza delle nostre aziende e mette in pericolo l’occupazione di migliaia di lavoratori. In effetti, c’è già un continuo flusso di licenziamenti”. FICE, assistita dal legale José María Escrigas, ha chiesto all’Ispettorato del lavoro e della previdenza sociale di smettere di porre ostacoli alla figura del lavoratore assunto a tempo indeterminato con orario di lavoro disegnato in base alle reali necessità aziendali.

 

 

Il punto di vista della federazione

La federazione spagnola sostiene che le imprese calzaturiere devono essere messe nelle condizioni di adattare la produzione, e di conseguenza la forza lavoro, ai picchi produttivi. E anche ai cali di produzione imposti dalla stagionalità del prodotto. Invece, restrizioni e normative rigide impediscono tale flessibilità, influendo sulla redditività delle imprese stesse. “Se il governo persiste nell’attuazione di queste politiche, saremo costretti ad affrontare una realtà preoccupante: licenziamenti e chiusure di fabbriche” aggiunge l’avvocato Escrigas. Che fa notare come questa situazione avrebbe un impatto negativo non solo sui calzaturifici, ma anche sull’economia dei distretti calzaturieri spagnoli.

Un punto di vista sul nostro mensile

Che la congiuntura non sia facile per il settore lo ha spiegato, dalle pagine del mensile n. 1 – 2024, Sergio Alarcón. Il direttore di Revista del Calzado e di Lederpiel è il primo ospite di Speakers’ Corner, la rubrica riservata agli ospiti internazionali de La Conceria. Il titolo del suo intervento è: “Il target della scarpa spagnola, che s’affida alla sua resilienza per fronteggiare il 2024”. Clicca qui per leggere la versione integrale.

Leggi anche:

CONTENUTI PREMIUM

Scegli uno dei nostri piani di abbonamento

Vuoi ricevere la nostra newsletter?
iscriviti adesso
×