Andrè non lo vuole nessuno. Anzi no. L’insegna calzaturiera francese con alle spalle 120 anni di storia (e 188 negozi), non ha suscitato l’interesse degli investitori. Lunedì scorso, 22 giugno 2020, al Tribunale Commerciale di Grenoble sarebbe pervenuta una sola proposta contenente l’acquisto parziale dell’attività. A destare curiosità è il mittente di tale proposta. In altre parole: François Feijoo, CEO del Groupe Eram dal 2005 al 2013, periodo durante il quale ha guidato Andrè.
Un pezzo di Andrè lo compra l’ex CEO
Secondo il quotidiano Les Echos, François Feijoo ha proposto di mantenere il marchio, rilevare 48 dei 188 negozi della catena (esclusi gli affiliati) e circa 220 dipendenti su un totale di 410. Ora bisognerà aspettare la decisione del Tribunale (attesa per il 24 luglio) che potrebbe accogliere o rigettare l’offerta, Oppure potrebbe porre in liquidazione la società.
Chi è François Feijoo
François Feijoo potrebbe essere il salvatore della storica insegna che proprio nel 2013, ultimo anno della sua gestione in qualità di CEO, ha registrato l’ultimo utile. Vivarte, che prima del 2001 si chiamava proprio Andrè, ha quindi deciso di disfarsi dell’insegna che nei primi mesi del 2018 è passata nelle mani dall’e-tailer francese Spartoo. Sembrava la soluzione migliore vista la crescita delle vendite online. Invece, due anni dopo, Andrè è stata dismessa anche da Spartoo che, prima, l’ha posta in amministrazione controllata. Poi, il 17 giugno 2020 ha dichiarato di non essere interessata a rilevarla o, comunque, a continuare a gestirla. (mv)
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