Anche questo è nearshoring. Il calzaturificio tedesco Ara Shoes programma di licenziare 140 dipendenti presso la sede dell’azienda a Langenfeld e di spostarsi in Portogallo. La decisione fa parte del processo di trasformazione avviato già prima della pandemia. Il taglio della metà dei dipendenti presenti nella sede tedesca è la conseguenza della scelta strategica di ampliare la produzione in Portogallo e ridurre, per non dire azzerare, la quota di made in Germany.
La riorganizzazione
Ara Shoes aveva avviato nel 2019 il suo processo di riorganizzazione, reso necessario dal calo delle vendite. La pandemia ha peggiorato la situazione: alla riduzione del fatturato si è aggiunta la difficoltà di incassare i crediti. L’azienda tedesca ha ora accelerato i piani che prevedevano tagli alla pianta organica e investimenti nella digitalizzazione. La capacità produttiva in Portogallo e Indonesia è stata già adeguata nel 2020.
Per poi spostarsi in Portogallo
Secondo Rheinischen Post, i licenziamenti sarebbero passati da 80 a 140, la metà esatta dei dipendenti impiegati nella sede di Langenfeld. I reparti di preparazione del lavoro, produzione dei campioni, modelleria e spedizione si trasferiranno in Portogallo. La sede centrale verrà trasformata in un centro creativo, di servizi e di innovazione. Nella sede resteranno, oltre al management, la contabilità, la direzione commerciale e la tecnologia 3D. (mv)
Foto da Facebook
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