La scarpa da corsa consente ad Asics di chiudere il terzo trimestre con una crescita semestrale del 21,4%. Al 30 settembre, gli utili sono stati di 1,56 miliardi di dollari dai 1,26 del 2012. La sneaker da corsa ha registrato un aumento delle vendite dl 12% nelle Americhe e del 7,3 in Europa, mentre il trend è negativo in Giappone (-15%). I ricavi sono in aumento del 36,6% (quasi 8 miliardi, erano 5,81 nei primi sei mesi del 2012), ma la cifra è fortemente influenzata dalla vendita del terreno su cui sorgeva un centro di distribuzione in Giappone. Le vendite domestiche sono cresciute di quasi il 4% sostenute dall’attrezzatura per baseball e delle sneaker concepite per esercitarsi camminando, mentre al di là degli Usa è +30,5%. Interessante notare che il business asiatico (+67,8%, 11,1 miliardi, erano 6,6) è stato trainato dalla Corea, paese che vanta non solo tradizione nel podismo, ma segue con attenzione anche il basket Nba. Nella comunicazione ufficiale accompagnata al bilancio, Asics sostiene che “nonostante i persistenti dubbi in merito alla direzione fiscale del governo americano e alle prospettive economiche in Cina, l’economia globale continua ad avanzare affiancata da un lento recupero produttivo. Anche quella giapponese sta risorgendo gradualmente”. (pt)
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