Assocalzaturifici e le organizzazioni sindacali firmano il CCNL

Assocalzaturifici e le organizzazioni sindacali firmano il CCNL

Fumata bianca. Dopo 7 mesi di trattativa, Assocalzaturifici e le organizzazioni sindacali Filctem–CGIL, Femca–CISL e Uiltec–UIL hanno raggiunto l’accordo per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) del settore. Questo sarà valido dal primo gennaio 2024 fino al 31 dicembre 2026 e interessa circa 72.000 lavoratori. “Un rinnovo che rende più appetibile il settore calzaturiero” ha commentato Giovanna Ceolini, presidente di Assocalzaturifici (in foto a destra).

La firma di Assocalzaturifici e le organizzazioni sindacali

Il rinnovo del CCNL, il precedente era scaduto al 31 dicembre 2023, prevede aumenti salariali. I minimi retributivi (Tem), riferiti al quarto livello, crescono di 191 euro. L’aumento è suddiviso in tre tranche: 90 euro a partire dal prossimo primo agosto 2024, 51 euro dal primo agosto 2025 e 50 euro dal primo agosto 2026. Relativamente al primo livello, il nuovo accordo prevede un aumento della retribuzione minima di altri 186,76 euro. Ciò vuol dire che la paga oraria minima supera i 9 euro, riconoscendo un aumento complessivo di 289,90 euro, erogati a partire dal primo gennaio 2025.

 

 

Le novità

Il nuovo CCNL prevede anche rilevanti novità in fatto di welfare e contrasto alla violenza di genere. Ad esempio, prevede un mese retribuito aggiuntivo, oltre a quanto già previsto, per le vittime di violenza di genere. Più in generale potenzia l’assistenza sanitaria per tutti i lavoratori. Il rinnovo è tra i primi in Italia a tutelare economicamente i lavoratori che dovessero diventare non autosufficienti.

Il commento

“Siamo soddisfatti per la conclusione di questa trattativa – commenta Giovanna Ceolini -. Per il rinnovo abbiamo puntato non solo all’aumento delle retribuzioni, ma abbiamo anche focalizzato l’attenzione sul welfare e sugli aspetti sociali rendendo più appetibile il nostro settore. Siamo certi che darà una ulteriore spinta alla ripartenza di un comparto che rappresenta uno dei motori economici del manifatturiero italiano”. (mv)

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