“Escludo ogni mio finanziamento di salvataggio ad Aeradria. Gli enti pubblici che hanno portato la società in questo stato debitorio prima devono risolvere i problemi e ottenere il concordato. Appena la società sarà ‘ripulita’, con i conti in ordine, e il concordato in mano, io e altri imprenditori siamo pronti a investire sull’aeroporto”. Gimmi Baldinini chiarisce le condizioni di un suo eventuale investimento sull’aeroporto Fellini, dettando i presupposti di una eventuale cordata di imprenditori disposti a scommettere sullo scalo riminese. Come abbiamo riferito nei giorni scorsi, Aeradria la società che gestisce l’aeroporto, è alle prese con un vertiginoso buco di bilancio (si parla di 47 milioni di euro), aggravato dal rifiuto del concordato e dalla richiesta di istanza di fallimento da parte del Tribunale di Rimini. Insomma, prima risolvete tutte le grane di bilancio, è il Baldinini-pensiero, poi ne possiamo discutere. Ma a una condizione altrettanto netta, spiega l’imprenditore di San Mauro: “i soci pubblici devono lasciare la maggioranza a noi privati”. Resta un nodo da sciogliere: chi sborserà i soldi per garantire l’attività del ‘Fellini’ in questa fase ed evitare il crac di Aeradria? (f.f.)
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