“Basta dazi e ostacoli, vogliamo un mercato globale aperto ed equo”. Questo il pensiero condiviso dalle Associazioni calzaturiere nazionali e Camere dell’Industria che si sono riunite nel terzo incontro annuale dell’International Footwear Forum (IFF) svoltosi a Porto in concomitanza con UITIC (18/20 maggio). Nel documento comune, elaborato e sottoscritto da 12 firmatari (nella foto), si esprime il sostegno ad azioni che vadano in controtendenza con il “significativo aumento di regimi protezionistici che stanno danneggiando le supply chain calzaturiere. Tali misure – si legge nella nota congiunta – rallentano notevolmente la competitività e la crescita delle aziende calzaturiere, riducendo consumi, occupazione e investimenti e danneggiando la fiducia nell’economia. Abbiamo quindi condiviso l’impegno di lavorare insieme per un commercio libero ed equo, combattendo le pratiche sleali come la contraffazione e il dumping, condividendo informazioni e trasmettendo ai nostri rispettivi governi che l’industria calzaturiera mondiale non è d’accordo con tariffe e/o barriere ma invece sostiene e chiede un mercato globale aperto ed equo per i prodotti, con condizioni di parità”. Hanno firmato la presa di posizione IFF: Argentina (CIC), Brasile (Abicalçados), Europa (CEC), Cile (Fedeccal), Cina (CLIA), Colombia (Acicam), Francia (FFC), Italia (Assocalzaturifici), Spagna (FICE), Portogallo (Apiccaps) Sud Africa (SAFLIA) e USA (FDRA). Un passo in avanti significativo, anche in relazione ad alcuni dossier “caldi”, come come quello che chiama in causa le politiche protezioniste del Mercosur. (mv)
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