Una perdita di fatturato tra il 30% e il 60% nel 2020. È il dato del calzaturiero nell’area BAT. Vale a dire Barletta-Andria-Trani, sesta provincia pugliese, tra i primi venti distretti calzaturieri italiani. Ma l’impatto economico della pandemia è solo l’ultima, in ordine di tempo, delle difficoltà che incontra il distretto. I calzaturifici della zona sono stati messi a dura prova negli ultimi 20 anni da concorrenza cinese, crisi economica e delocalizzazione (non ragionata) sulla sponda opposta dell’Adriatico.
Tra il 30% e il 60%
Nella provincia di BAT, area a nord di Bari, convivono realtà diverse, da piccole e micro-imprese famigliari che lavorano sulla calzatura da donna e quelle che collaborano anche con le griffes. Mofra di Barletta, ad esempio, ha prodotto le calzature di Chiara Ferragni, quando l’influencer aveva come socio Pasquale Morgese. Ma tra Barletta, Andria e Trani ci sono soprattutto realtà leader nel mercato della calzatura di sicurezza. “Sono quelle che hanno chiesto meno ore di cassa integrazione – spiega alla Gazzetta del Mezzogiorno Pietro Fiorella (Filctem CGIL BAT e Foggia) – e che si sono fermate di fatto solo tra marzo e maggio 2020”. Il resto della produzione nel settore calzaturiero dell’area ha visto nel 2020 venir meno le collaborazioni con i grandi marchi e le ore di CIG schizzare in alto. Sul futuro c’è l’incognita dello sblocco dei licenziamenti. Ma anche nella provincia di BAT è necessario ripensare strategie e assetti di produzione e commercializzazione per evitare di soccombere. (aa)
Leggi anche: