L’azienda nel primo semestre 2015 ha registrato un fatturato consolidato di 1,594 miliardi di euro, in crescita del 5,9% e meglio delle aspettative della società. Senza l’effetto negativo dei cambi, ed in particolare il rafforzamento del dollaro Usa, l’incremento sarebbe stato ancora più pronunciato: +15,7 %. Per la seconda metà del 2015, Puma ha alzato le previsioni sui ricavi che saranno trainati dalle vendite del quarto trimestre. L’utile però è calato del 46% a 21,5 milioni di euro. “L’effetto negativo dei cambi continua a danneggiare il nostro margine di profitto lordo e aumenta le spese operative, riducendo in tal modo i nostri guadagni – ha sottolineato il CEO Bjørn Gulden – e per compensare questi effetti stiamo gradualmente alzando i prezzi nei mercati più penalizzati dalle fluttuazioni valutarie e, quando possibile, spostando l’approvvigionamento di materiali”. (mv)
Bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto per Puma
