Deckers (che, tra gli altri, controlla UGG) dai 2,133 miliardi di euro di entrate registrati nell’esercizio scorso, è passata ai 2,546 dell’anno fiscale chiuso il 31 marzo scorso (+19,4%) e prevede di arrivare a 3 nei prossimi 12 mesi: un vero e proprio decollo. VF Corp. (che possiede anche Vans e Timberland), invece, è in recupero, ma non brilla. I bilanci all’americana dei due gruppi, però, trovano terreno comune nella fiducia per il futuro.
Bilanci all’americana
Il decollo di Deckers
Nel quarto trimestre fiscale le vendite nette complessive di Deckers sono aumentate del 49,7% per un valore di 561,2 milioni di dollari. Per l’intero esercizio (aprile 2020-marzo 2021) l’utile netto è stato di 383 milioni di dollari rispetto ai 276 dell’anno precedente. Quanto al marchio UGG, nel quarto trimestre le sue vendite sono aumentate del 53,1% arrivando a superare i 300 milioni di dollari. Per l’intera annata la performance è del +12,9% a 1,717 miliardi di dollari. “L’anno fiscale 2021 è stato eccezionale per Deckers, guidato dalla crescita globale del marchio Hoka e dall’ampia domanda per l’assortimento completo di prodotti a marchio UGG”, dice il CEO Dave Powers. “Siamo entusiasti per il prossimo anno” conclude Powers prevedendo vendite tra 2,95 e 3 miliardi di dollari.
La fiducia di VF
VF Corp. ha pubblicato una trimestrale in chiaroscuro. Nel quarto trimestre (terminato il 3 aprile 2021), ha registrato utili per azione rettificati a 27 centesimi, inferiori di 2 centesimi rispetto alle previsioni di Wall Street citate da Footwer News. I ricavi, invece, sono aumentati del 23% a 2,6 miliardi di dollari, superando di poco le stime di 2,5 miliardi di dollari. I marchi: Vans +13%, The North Face +28% e Timberland +25%. “Non potrei essere più soddisfatto”, ha affermato il CEO Steve Rendle. A livello annuale, il bilancio è terminato con ricavi in discesa del 12% a 9,2 miliardi di dollari e utile netto a 408 milioni (679 milioni l’anno precedente). Per il prossimo esercizio, il Gruppo prevede un fatturato in crescita del 28% a circa 11,8 miliardi di dollari, compreso un contributo di circa 600 milioni proveniente dal marchio Supreme. (mv)
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