Tra lo scontro legale e il dibattito fuori dai Tribunali, prosegue la querelle che contrappone Birkenstock al gruppo Valleverde-Goldstar. Il colosso tedesco, appena passato a L Catterton, ha (più volte e in più sedi) citato in giudizio gli italiani. Perché? Per violazione della proprietà intellettuale per l’utilizzo di un particolare battistrada disegnato sul fondo della calzatura. La società romagnola ha già dimostrato di usare lo stesso battistrada da 40 anni, ma Birkenstock non s’arrende.
Lo scontro legale
Birkenstock fa sapere a Shoez.biz di “essere molto determinata a proteggere il suo marchio e la sua proprietà intellettuale nell’interesse dei rivenditori specializzati”. Tre i beni che intende tutelare ci sono “le suole dei nostri sandali, inventate dalla società e per le quali rivendichiamo quindi i diritti esclusivi che facciamo rispettare costantemente”. Vuol dire che la contesa tribunalizia non può dirsi conclusa. Elvio Silvagni, patron di Valleverde-Goldstar, a La Conceria ha spiegato: “È una battaglia che dura da cinque anni e che non è finita. Abbiamo dimostrato che si tratta di una suola che utilizziamo da 40 anni. E che, dunque, possiamo usare in modo del tutto legittimo. Birkenstock potrebbe fare appello alle sentenze. Potrebbe non demordere, ma noi siamo pronti”. “Respingiamo fermamente questa presentazione falsa – sono le parole del portavoce tedesco a proposito delle rivendicazioni di Silvagni –. È totalmente imprecisa, unilaterale e dà un’impressione generale sbagliata. È anche un dato di fatto: nessuno dei procedimenti elencati finora è stato concluso. Vi preghiamo di capire che non commentiamo i procedimenti in corso”.
La risposta di Silvagni
La risposta di Silvagni non si è fatta attendere: “La sentenza emessa nel settembre 2018 dalla Corte Europea di Giustizia è definitiva – ci dice –. Questa sentenza stabilisce che il motivo della suola che Birkenstock ha provato a brevettare non è brevettabile per le classi di prodotto legate alle calzature. Di conseguenza, Birkenstock non può assolutamente reclamare una proprietà intellettuale su questo motivo per quanto riguarda la suola delle calzature. I tribunali nazionali nei vari Paesi europei in sede di primo grado hanno implementato nella loro rispettiva giurisdizione quanto stabilito dalla Corte Europea di Giustizia”. (mv)
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