“La preoccupazione maggiore durante la pandemia? L’approvvigionamento delle pelli dall’Italia”. Parola di Oliver Reichert, CEO di Birkenstock. Lo storico brand tedesco continua a crescere. In altre parole, chiuderà l’esercizio 2019/2020 con un aumento dei ricavi e la previsione di superare il miliardo di euro entro (al massimo) due anni. La pandemia, dunque, non l’ha scalfito e l’unico “spavento” che pare avergli causato è stato quello di non poter utilizzare le sue pelli di riferimento. Le pelli italiane. “
Le pelli italiane
Birkenstock vende circa 12 milioni di paia l’anno dell’iconico sandalo unisex Arizona. Lo produce a Gorlitz, in Germania, con pelli italiane. Durante il lockdown, il sandalo (e, più in generale, il brand), è diventato la “scarpa ufficiale per l’home office“. “La sfida più grande di quest’anno è stata la produzione – dice Reichert a Footwear News -. È davvero difficile prevedere i rischi per la propria attività in una situazione come questa. Acquistiamo tutti i nostri prodotti in Europa: la pelle proviene dall’Italia, il sughero dal Portogallo”. Infatti, “quello che ci preoccupava di più all’inizio della pandemia era far arrivare il pellame dall’Italia. Così, “abbiamo iniziato a comprare tutto. Nonostante ci fossero in magazzino 11 milioni di paia, abbiamo fatto incetta di ogni pezzo di pelle che potevamo trovare”.
Crescita continua
L’azienda ci ha visto bene. Le vendite sono cresciute al punto che al 30 settembre 2020 il bilancio annuale avrà entrate superiori rispetto al precedente. “A causa della chiusura di due mesi dei negozi saremo un po’ al di sotto dei risultati dello scorso anno per quanto riguarda l’Ebit” ha detto Reichert. Nonostante tutto, però, Birkenstock prevede di sfondare il miliardo di ricavi “forse nel prossimo anno o nei prossimi due anni”. Perché questo successo? “Quando molte cose sono incerte, le persone si rivolgono alla qualità“. E alla pelle, aggiungiamo noi. (mv)
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