La pandemia di Coronavirus rappresenta una grave minaccia e la salute va tutelata. Ma in Brasile il cluster pelle-scarpa chiede al Governo federale di disciplinare il ritorno alle attività. Le cinque associazioni della filiera, da CICB (concia) ad Abicalçados (calzaturieri), passando da ABLAC (retailer), ABRAMEQ (macchinari) e ASSINTECAL (accessoristi), condividono lo stesso documento. Per tutelare i livelli occupazionali, è necessario che da Brazilia arrivino le indicazioni su come riprendere le attività.
Il cluster pelle-scarpa
“È molto importante che il commercio torni in attività, nelle forme di sicurezza previste dagli organi di sorveglianza – recita il testo, come riportato da Jornal NH –, perché la nostra industria dipende dalle vendite al dettaglio”. Il calo dei consumi sta già facendo sentire i propri effetti in tutti i distretti: per questo le associazioni chiedono provvedimenti dal Governo e anche nuove forme di solidarietà tra i player del settore. In gioco c’è, dicevamo, il posto di lavoro degli 1,5 milioni di addetti della filiera. Le associazioni di settore, quindi, chiedendo di disciplinare il ritorno alle attività, si dicono “consapevoli della gravità del Coronavirus e della necessità di tutelare la salute dei lavoratori – continua il testo –. Ma sono anche consapevoli che le aziende vogliono tornare al lavoro come forma di sopravvivenza e di riduzione degli impatti economici e occupazionali dell’epidemia”.
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