Quattordici laboratori calzaturieri e tessilidella Riviera del Brenta e del Cavarzerano gestiti da cinesi, su trentaquattro controllati in questi giorni dalle Forze dell’Ordine, sono stati chiusi in quanto usufruivano di manodopera al nero con una percentuale superiore al 20% del personale presente. I titolari impiegavano esclusivamente connazionali cinesi. La vasta operazione di contrasto al lavoro sommerso dei Carabinieri della Compagnia di Chioggia (Ve), svolta in collaborazione con i Finanzieri delle Compagnie di Mirano e Chioggia e con gli Ispettori della Direzione Provinciale del Lavoro di Venezia e del Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Venezia, ha portato alla scoperta di numerose irregolarità, riscontrate in metà (17) delle aziende visitate (34). Centossessantuno i lavoratori controllati, 41 quelli in nero, tre i clandestini. Cinque, alla fine, le persone denunciate in stato di libertà. Il totale delle sanzioni amministrative ammonta a 120 mila euro. Sospese dall’attività imprenditoriale tre tomaifici di Pianiga (Ve), uno di Campagna Lupia (Ve), tre di Vigonovo (Ve), uno di Cavarzere (Ve) ed uno di Fossò (Ve).