La crisi continua a mordere in Germania. Il rivenditore di scarpe My Shoes, filiale del gruppo tedesco Deichmann, cesserà le attività commerciali in Austria e Germania al massimo entro la fine del 2024. Complessivamente sono coinvolti 90 punti vendita (29 in Austria e 61 in Germania) e 750 dipendenti (150 in Austria e 600 in Germania). Qualche giorno fa la catena retail di moda Aachener (355 dipendenti e 7 store) ha aperto una procedura di insolvenza in tribunale.
Buio tedesco
Gli effetti della pandemia, della guerra in Ucraina e in Medio Oriente, dell’aumento dei costi e del calo dei consumi starebbero schiacciando il segmento medio. A sostenerlo è il gruppo tedesco Deichmann che, nonostante anni di investimenti, adeguamenti dell’offerta e altre iniziative, è giunto a una fatale conclusione. “Il modello di business come fornitore a tutto tondo nel segmento medio, purtroppo, non è sostenibile a lungo termine” (fonte Der Standard).
Deichmann chiude My Shoes
All’inizio di ottobre la società tedesca aveva annunciato la decisione di chiudere tutti i 28 store Onygo (insegna di scarpe e streetwear) al più tardi entro il 31 agosto 2024. Ora, “dopo un’attenta revisione e con grande rammarico”, ha annunciato la chiusura di My Shoes. La cessazione dell’attività interessa 29 punti vendita in Austria con 150 dipendenti e 61 store in Germania con circa 600 dipendenti.
La grottesca vicenda Aachener
La catena di moda Aachener voleva rilevare 6 punti vendita di Galeria. Ma adesso si trova in gravi difficoltà finanziarie. Il Tribunale Distrettuale di Dortmund ha confermato che TEH Textilhandel GmbH, di cui fa parte Aachener, ha dichiarato fallimento il 23 novembre entrando in una fase di amministrazione fallimentare provvisoria (fonte Shoez.biz). La situazione è talmente grave che sul fondatore, Friedrich-Wilhelm Göbel, pende un mandato d’arresto perché non si è presentato in tribunale. Per il momento i 7 negozi di Aachener continueranno ad operare regolarmente. (mv)
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