L’aumento dei costi di produzione cinesi favorisce il Vietnam che, però, a sua volta continua ad aumentare l’import per sopperire alla carenza qualitativa della propria produzione. Nel 2018, le esportazioni di calzature e pelletteria hanno toccato quasi 20 miliardi di dollari, con un aumento dell’8,3% su base annua. Secondo Lefaso, (l’associazione locale di pelli, scarpe e borse), che ha elaborato i dati doganali, l’export di calzature nel 2018 è aumentato del 10,5% rispetto al 2017, arrivando a 16,24 miliardi di dollari. Secondo la stessa fonte, sempre l’anno scorso, il Vietnam ha esportato 883 milioni di paia di scarpe sportive, 282 milioni di paia in pelle e 75 milioni di paia di calzature con tomaia tessile. L’incremento dell’export è stato favorito dal fatto che le grandi aziende USA hanno trasferito parte della produzione in Vietnam, più conveniente della Cina, dove sono stati ridotti gli incentivi agli investimenti per il settore dell’abbigliamento e delle calzature, con un conseguente aumento dei costi. Senza dimenticare la guerra commerciale USA-Cina, che ha reso problematici i rapporti tra Washington e Pechino. Sarà così anche nel 2019, anno per il quale, grazie agli accordi di libero scambio siglati, Lefaso prevede un’ulteriore crescita dell’export per toccare quota 21,5 miliardi di dollari, ovvero il 9% delle esportazioni totali del Vietnam. Unica preoccupazione: l’aumento dell’import. Come riporta Vietnamnet, Nguyen Duc Thuan, presidente di Lefaso, ha affermato che l’industria nazionale di pelli, calzature e borse, rimane molto debole e disorganizzata. Quindi, non può garantire una sufficiente offerta di materiali e accessori di alta qualità richiesti dai brand produttori. Di conseguenza, le aziende del comparto non hanno altra scelta che ricorrere alle importazioni. Ciò significa che devono far fronte alla volatilità dei prezzi e all’aumento dei costi di produzione, il che potrebbe influire sulla competitività dell’export. (mv)