Dopo il fallimento della sua azienda calzaturiera e il conseguente esproprio del capannone, l’imprenditore salentino Fulvio Alfarano non sopportava l’idea che qualcuno fosse entrato in possesso della sua antica proprietà. Così, nonostante due fratelli si fossero regolarmente aggiudicati il capannone tramite l’asta bandita dal tribunale di Lecce, si era recato sul posto per impedire fisicamente ai proprietari di entrare in possesso del fabbricato. Nel caso avessero rinunciato alla proprietà, sarebbe infatti stata bandita una nuova asta. I due fratelli lo hanno denunciato, accusandolo di tentata estorsione. L’uomo è stato condannato in primo grado a due anni di reclusione (pena sospesa) e a pagare un risarcimento che dovrà essere stabilito in sede civile. (m.c.)
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