L’associazione dei calzaturieri turchi (Tasd) ha ufficialmente chiesto al governo di Ankara di adottare delle misure protezionistiche nei confronti dell’import di calzature sintetiche. Huseyin Cetin, presidente della categoria, sostiene che la manifattura nazionale è seriamente compromessa dagli 863 milioni di dollari spesi nel 2012 per le importazioni di scarpe a “buon mercato e di pessima qualità, in materiale sintetico e il cui prezzo medio è di 5 dollari. Questo ha comportato un decremento della domanda per le nostre scarpe, fattore che ha un impatto sull’occupazione e la sopravvivenza di alcune aziende. Si tratta di sleale competizione in cui, tra l’altro, siamo dinanzi ad import di un materiale insalubre per la scarpa qual è il sintetico”. L’export turco nello stesso periodo è stato di 552 milioni. Tasd punta a esportare un miliardo di dollari entro di scarpe la fine del 2015 grazie ai risultati del design e del branding. (pt)
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