Clia, l’associazione dell’area pelle cinese, ha comunicato i dati del calzaturiero nel 2012. Le esportazioni sono cresciute del 2% in termini quantitativi e hanno oltrepassato i dieci miliardi di paia. In termini monetari, il fatturato invece è cresciuto del 12,7%, per un fatturato complessivo di 44,4 miliardi di dollari. Il valore medio a paio è di 4,4 dollari, il 10% in più sul 2011.
Le importazioni sono in forte aumento sia in volume, +21,5% (50,3 milioni) sia in valore, +8,1% (1,5 miliardi di dollari). Il prezzo medio dell’import è di 29,82, sei volte maggiore rispetto a quello dell’export, ma in calo rispetto al 2011, quando superò quota 30 dollari.
In Cina esistono 4.008 grandi imprese calzaturiere, il cui fatturato è cresciuto del 13%.
In un separato rapporto, The China Leather Industry Association sottolinea che la produzione low-cost ha comunque difficoltà a reperire manodopera e a poco servono gli incentivi economici, come gli aumenti salariali del 10% o i bonus di fine anno (1000 rembimbi per anno di impiego). Questa fascia di operai, in maggioranza di origine rurale, non torna in fabbrica dopo le celebrazioni del capodanno cinese e cerca occupazioni nelle industrie che pagano di più, principalmente quelle dell’elettronica. (p.t.)