Il ricorso a fonti alternative da parte dei gruppi manifatturieri occidentali sta indebolendo la produzione conciaria e calzaturiera cinese. La quantità dell’export del primo semestre (280 milioni di metri quadrati) è in calo del 19,8% su base annuale, crust e finito hanno contribuito con 19 mila tonnellate (200 milioni di dollari) con una perdita rispettiva dell’1,4 e del 10,2%. L’import ammonta a mezzo milioni di tonnellate (2,16 miliardi) con cifre al rialzo: +13,1% per il semilavorato e +7% per il finito. Nella calzatura, le esportazioni ammontano a 380 milioni di paia per 4,92 miliardi, il 3% in meno in termini quantitativi e l’1,1 in controvalore, mentre l’import è cresciuto sia in termini di quantità (oltre 10 milioni di paia, +7,5%) che monetari (510 milioni, +12,2). I dati annunciano anche l’aumento dell’11,1% della voce “pelle, pelliccia, prodotti in pelle e calzatura”, con un declino nella crescita inferiore al punto percentuale. In generale, l’export nazionale del settore è in aumento (37,58 miliardi, +12.3%) con una diminuzione di quasi il 6% nel tasso di crescita. (pt)
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