Anni di controverse notizie di stampa sono stati condensati in un mese di indagini da parte del ministero del commercio di Washington e dei procuratori generali di 44 Stati. Morale: le Shape-up, prodotto su cui cavalca la popolarità di Skechers, non aiutano a perdere peso né facilitano l’esercizio fisico. Risultato: 40 milioni di dollari di risarcimento in una class action. A giudizio del direttore ministeriale dell’ufficio per la protezione del consumatore, David Vladeck, l’azienda californiana ha declamato “in modo infondato che le Shape-up aiutassero a smaltire chili e a rafforzare gambe, muscoli addominali e glutei”. Skechers si è accordata sui pagamenti con un giudice del Kentucky, che ha sintetizzato 520 mila denunce da acquirenti fra l’agosto del 2008 e lo stesso mese del 2012. La sentenza la ritiene colpevole di aver violato le leggi federali informando in modo fuorviante i consumatori. Alla Shape-up sono stati assimilati i modelli Resistance Runner, Toners e Tone-up. In passato, le Shape-up avevano fatto giurisprudenza dopo i processi vinti da persone che si erano fratturate arti cadendo mentre indossavano le ormai popolari scarpe a suola fortemente arcuata. Con le Shape-up (costo tra i 60 e i 100 dollari al paio), Skechers nel 2010 ha raggiunto vendite per oltre il miliardo di dollari, ma i profitti erano scesi in modo significativo negli ultimi due anni. Il ministero ha anche accusato un chiropratico, Steven Gautreau, di essersi prestato a fornire informazioni non fattuali sui presunti benefici delle presunte scarpe “toning” mentre Skeckers ha omesso di menzionare che lo stesso Gautreau fosse il marito di una sua funzionaria. (p.t.)
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