Portogallo troppo costoso, meglio produrre in India. Il gruppo tedesco Sioux dice addio alla sua manifattura lusitana, chiudendo lo stabilimento di Lousada che impiega 150 persone. La produzione verrà trasferita in India. Da tempo lo stabilimento era alle prese con la mancanza di ordini. L’anno scorso sono stati tagliati 40 posti di lavoro e, negli ultimi mesi, i lavoratori erano rimasti a casa per tre settimane. Ora, secondo quanto riporta il sito portoghese verdadeiroolhar, i dipendenti hanno trovato affisso sulla porta d’ingresso della fabbrica l’avviso dell’imminente chiusura. I dipendenti, consigliati dai loro sindacalisti, si sono comunque recati al lavoro e sono rimasti fuori dai cancelli in attesa che l’azienda consegnasse loro una dichiarazione scritta che motivasse la loro assenza dal posto di lavoro. Secondo Sioux, la scorsa stagione, in Portogallo, sono state prodotte solo 50.000 paia di scarpe rispetto alle 600.000 paia prodotte ogni anno. Secondo il portale tedesco shoez.biz i volumi persi in Portogallo saranno rilevati dagli altri stabilimenti partner di Sioux, principalmente nell’India meridionale dove i tedeschi collaborano con due partner produttivi da quasi 50 anni. “Per noi, la chiusura dello stabilimento in Portogallo è un passo doloroso, ma non avevamo alternative” ha affermato Lewin Berner, ceo del gruppo Sioux. “Il cambiamento strutturale e in particolare la digitalizzazione nel settore rendono necessario per le aziende rinnovare le loro strutture di costo”. (mv)