Un prodotto con una forte identità. Una distribuzione propria. Un export “bilanciato”, dove un Paese di destinazione può pesare al massimo il 10-12% del fatturato. Una comunicazione improntata sui social network, come dimostrano le due immagini che vedete nella foto, tratte dall’account Instagram del brand. Sono questi i fattori che hanno permesso a Halmanera (marchio di proprietà del Calzaturificio Beppe di Potenza Picena) di crescere del 35% annuo dal 2012 a oggi. Il calzaturificio è nato nel 1979 e nel 2012 Luca Petrelli, titolare dell’azienda, ha consegnato le chiavi della sua impresa a due giovani, Matteo Borraccini (responsabile marketing ed e-commerce) e Francesca Achilli (responsabile commerciale), che hanno riorganizzato l’attività improntandola con criteri diversi da quelli storicamente conosciuti nel distretto calzaturiero marchigiano. Oggi l’azienda è in grande crescita, ha una quota export del 70%, il suo brand è distribuito in 150 negozi italiani e 350 all’estero, gestisce un e-commerce che pesa il 7% sul fatturato e produce 600-700 paia al giorno di scarpe da donna di fascia medio alta con il metodo della lavorazione a sacchetto. Tutto made in Italy per quanto riguarda i pellami e made in Marche per la confezione, visto che il marchio si avvale anche di 4 laboratori esterni. Le calzature sono riconoscibili perché hanno il tacco colorato. “Per i modelli che produciamo, disegnati dallo stilista Gaetano Pezzola, il pellame è determinante. Deve essere morbido per poter esaltare le nostre lavorazioni e il nostro stile” ci dice Matteo Borraccini. Il brand marchigiano ha da poco prodotto la capsule collection “Halmanera x The Blond Salad” di Chiara Ferragni e punta a fare il suo debutto nel retail il prossimo anno con due monomarca (uno a Milano e uno a Parigi) per poi approdare a New York nel 2020. (mv)
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