Come dialogano innovazione di processo e di prodotto, nuove tecnologie e creatività artigianale al servizio dell’alto di gamma? Una risposta orgogliosamente made in Italy arriva da Parabiago, una manciata di chilometri da Milano. A darla, sul Sole 24 Ore, è Nadia Minini, managing director di Roveda (nelle foto, tratte da roveda1955.com), l’azienda che realizza le calzature per Chanel.
Così dialogano innovazione e artigianalità
In Roveda, si legge sul quotidiano, la digitalizzazione ha un’importanza fondamentale per tutte le attività di comunicazione, ma anche nel processo creativo. Nell’azienda lombarda che Chanel controlla al 100% tutto parte da uno schizzo su carta, trasferito al computer per poi prendere forma nella realtà. Ma senza la creatività delle persone, che provengono da 22 diverse nazioni, non si raggiungerebbe l’eccellenza, data anche dalla manualità necessaria per rendere queste calzature uniche e bellissime.
Complementarietà
È una complementarietà che migliora il processo produttivo quella che si instaura tra artigianalità e nuove tecnologie. “I computer possono essere replicati e vanno accesi o spenti – sottolinea Nadia Miniai —. Le persone no, non sono replicabili né sostituibili. Sono tutte uniche e portano in Roveda le loro conoscenze tecniche, ma soprattutto il loro universo interiore e la mia priorità è valorizzarle”.
Visione green partecipata
L’innovazione è di certo fondamentale per migliorare il conto economico. Ma anche in questo caso in Roveda sono state essenziali le idee dei collaboratori per poter attuare nuove strategie, in un ambito cruciale per il sistema moda come quello della sostenibilità ambientale. La riduzione degli sprechi, messa a punto grazie ai suggerimenti di tutti i dipendenti, ha portato ad un risparmio del 34% sulle risorse energetiche.
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