Cotance lascia il tavolo PEFCR Calzatura: “Favorisce i sintetici”

Cotance lascia il tavolo PEFCR Calzatura: “Favorisce i sintetici”

Cotance, la sigla che rappresenta la concia europea a Bruxelles, si ritira dal segretariato tecnico per la PEFCR Calzatura e Abbigliamento. E lo fa perché le “category rules”, cioè le regole per la metodologia di calcolo del carbon footprint di accessori e abbigliamento, che il tavolo sta elaborando favoriscono indebitamente i materiali sintetici.

PEFCR Calzatura e Abbigliamento

Il segretariato tecnico è partito nel 2024 da una premessa positiva e condivisibile: tenere conto, nel calcolo dell’impronta ambientale, della durabilità del prodotto. Valore che, of course, dovrebbe favorire un materiale longevo per definizione come la pelle. Ma lo spunto è stato poi sciupato in fase di esecuzione. “Abbiamo aderito al processo in buona fede per costruire un quadro ambientale equo e scientificamente fondato per la moda – è il commento affidato a una nota da Gustavo Gonzalez-Quijano, segretario di Cotance –. Invece, abbiamo assistito a un sistema che penalizza materiali durevoli e naturali come la pelle. Non possiamo sostenere una metodologia che promuove il fast fashion a discapito della qualità durevole. Rimaniamo impegnati nel dialogo e speriamo di convincere la Commissione Europea a rivedere questo aspetto nella prossima revisione delle PEFCR”.

 

 

Il metodo sbagliato

Il difetto metodologico del tavolo, denunciavano con una nota congiunta Cotance, CEC (calzatura), IFF (pelliccia), IWTO (lana) e altre 15 sigle lo scorso giugno, sta nel parametro scelto per individuare la durabilità di un materiale. Non l’hanno collegato al tempo assoluto, in sintesi, ma al numero di utilizzi convertito arbitrariamente in giorni e stagioni. Ma il segretariato tecnico da dove ha tirato fuori quest’idea? Eh, qui veniamo alle dolenti note. Perché il segretariato l’ha ricavato dall’Higg Product Module, lo strumento ideato dal vecchio SAC (Sustainable Apparel Coalition), ora ribattezzato Cascale. Che è lo stesso coordinatore del tavolo. Ahia.

Chi controlla il consigliere

Già, SAC si è dovuta ribattezzare Cascale dopo che dal 2022 autorità pubbliche (come l’autority norvegese per la Concorrenza NCA) e soggetti privati (Kering su tutti) hanno messo in discussione l’affidabilità del suo Higg Index. Lo strumento, cioè, che proponevano al mercato per la misurazione dell’impatto ambientale e sociale del prodotto. Il metodo che stava alla base dell’indice risultava “lacunoso”, mentre da più parti lo accusavano di autoreferenzialità. Le deformazioni dell’indice sembravano fare gli interessi di quei membri dell’ex SAC (come i giganti della sportiva) che impiegano più fibre sintetiche che naturali. Esattamente lo scenario che si ripropone ora per le PEFCR: alla Commissione Europea, che è “osservatore” del segretariato nonché il soggetto che ne valida il lavoro, qualcuno dovrebbe farci caso.

Foto d’archivio

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