Un gruppo di imprenditrici del settore calzaturiero della Riviera del Brenta ha dato vita alla rete operativa “In punta di piedi”. L’obiettivo è portare il proprio contributo nei modelli e nei processi produttivi, avviando inoltre progetti legati a innovazione e sostenibilità. Il distretto veneto è da sempre un’eccellenza, e lo è in buona parte grazie al contributo delle donne impiegate nei laboratori delle aziende.
La quota rosa del Brenta
“Stiamo cercando di dare vita a qualcosa di nuovo” spiega a veneziatoday.it Alessandra Vicari, presidente di Sandro Vicari. È lei che, insieme a Paola Smajato, AD di Calzaturificio Valbrenta, ha messo in moto il processo di creazione della rete In Punta di Piedi. L’obiettivo, dicevamo, è creare una comunità tra le donne (molte) che nel Brenta reggono le sorti dell’azienda di famiglia. Spesso si tratta di calzaturifici storici ora al servizio delle più importanti griffe della moda. Le donne non siedono solamente dietro una scrivania. Sono moltissime quelle impiegate nelle fasi più delicate della produzione, in un distretto che conta oltre 500 aziende e dà lavoro a più di 10.000 persone.
L’idea
“Con Paola Smajato ci siamo sedute al tavolo. Abbiamo capito che in questo momento le parole chiave sono innovazione e sostenibilità – spiega Vicari a veneziatoday.it –. Vogliamo affrontare questi temi con un tocco femminile. Vogliamo mettere insieme le donne della Riviera del Brenta, una rete di Imprenditrici che ogni giorno hanno a che fare con questi temi e vorrebbero viverli al meglio”. Perché? “Per migliorare la vita di tutti all’interno delle nostre aziende e dare una risposta diversa anche ai nostri clienti, che siano altre aziende o i consumatori finali”. Gli obiettivi del progetto, che si concretizzeranno in specifiche azioni, sono quelli di portare all’interno del lavoro quotidiano il tocco e la sensibilità femminile. In particolare, sui temi della sostenibilità e del welfare. (art)
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